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Un’altra squadra

E siamo agli sgoccioli. Due incontri per Ladies e Mixed, uno soltanto per Open e Senior, e anche l’Europeo di Herning passerà agli archivi, e vincitori e piazzati scriveranno il loro nome negli albi d’oro delle varie categorie.

C’è tempo per i bilanci, molte cose sono ancora in bilico tra successo e disfatta, e di tutto questo parleremo domani. Ma un po’ di cose le possiamo dire già ora. Intanto, avremo quattro squadre ai prossimi campionati del mondo di non si sa ancora dove, perché tutte le nostre rappresentative hanno oltre 20 VP di vantaggio sulla nona (e, giova ripeterlo, le prime otto di ciascun torneo staccheranno il biglietto come rappresentanti europee). E questo era tutt’altro che scontato, e averlo raggiunto con un turno di anticipo è un risultato eccezionale. Ancora di più, guardate la situazione com’era circa a metà dell’ultimo turno, dal sito della Federazione:

Quattro medaglie di bronzo avevamo al collo, in quel momento! Poi qualcosa è cambiato, e al momento i terzi posti sono soltanto due, ma rimane una prestazione collettiva veramente straordinaria.

E va bene, togliamoci subito il dente. Altri colori speravamo, per la medaglia della squadra Open, legittimati in questo dallo splendido gioco che i nostri alfieri avevano messo in mostra durante la prima settimana. Poi… poi qualcosa si è rotto; il filo del bel gioco è stato smarrito, sono comparsi errori che davvero non ci aspettavamo di vedere scritti sugli score dei nostri fuoriclasse, e oggi siamo qui con il pallottoliere in mano a calcolare le nostre possibilità di riuscire davvero a salire sul podio: medaglia meritata per quanto espresso nel campionato, ma che a un certo punto quasi incredibilmente non ci apparteneva più. Ma andiamo con ordine.

Per sperare nella vittoria dovevamo superare indenni il duro ostacolo di Israele, che ha giocato un ottimo campionato e stasera è quinto e non del tutto escluso dal gioco delle medaglie, trovandosi a 16 VP dal nostro terzo posto. Ed è stato subito game over; abbiamo perso male, e con l’aggravante di aver dilapidato un 27-0 iniziale (e la Norvegia perdeva di 9! eravamo vicinissimi). Ci siamo illusi, anche perché gli israeliani, messi in una posizione di classifica tutt’altro che tranquilla, sbagliavano:

In chiusa Ovest apre di 3 fiori e Donati, stuzzicato, chiude a 3SA. Attacco fiori per il J lisciato, ancora fiori per il 10 e quadri per il pezzo che tiene. Impasse di picche che non va ma affranca il seme, K di cuori che cade, 9 prese. In aperta Sementa in Est apre di 1SA! Versace dice 2 picche per le fiori, e ora entrano in scena i verticali, ma in questo modo: 2 SA Nord, 3 cuori Sud evidentemente transfer, 4 cuori Nord che non recepisce. Si perde il controllo della mano e si va tre sotto in zona: +14 per noi.

4 cuori in entrambe le sale. Toledano in Nord attacca 6 di fiori per l’Asso, rinvio quadri per il 9 e il J e ora Toledano, temendo che la quadri sparisca sulla fiori rinvia il K di quadri infilandosi nella forchetta. Alfredo in Ovest gioca due colpi di atout e poi picche per un onore e l’Asso. Zamir gioca fiori, ma Versace non ha più bisogno dell’impasse, incassa la picche e la quadri e finisce tagliando: 10 prese. In chiusa gioca Est, Percario attacca Asso di picche e continua Asso di fiori e fiori. Birman non se la sente di fare l’impasse, che sembra semigratuito, visto che anche se non va ci scartiamo una quadri perdente, ma sicuramente l’israeliano ha avuto paura del taglio: bravo Giacomo ad anticipare il seme. Il giocante punta tutto sulle quadri, prima piccola al 9 e poi alla Q, ma entrambe le volte prende Donati: un down.

Poi si spegne la luce e in poche mani l’incontro si capovolge e gli israeliani vincono 42-32: quindi la Norvegia non si prende più, perché malgrado la sconfitta con l’Olanda è a +20 su di noi a tre turni. Siamo equidistanti fra Svizzera a +9 e Inghilterra a -9. Gli inglesi stanno giocando un finale di campionato straordinario e hanno recuperato valanghe di VP al terzetto di testa.

Arriva la Spagna, e l’incontro prende – senza particolari errori – una pessima piega: a sei mani dalla fine siamo sotto 20-3 e l’Inghilterra, in netto vantaggio sulla Turchia, ci ha davvero sorpassato. Nelle ultime sei mani però riprendiamo molto:

Probabilmente influenzati dalla situazione dell’incontro e da quella generale, Sementa e Versace chiamano 6SA, che non è un granché come slam. L’attacco J di quadri però aiuta un sacco, Alfredo gioca subito quadri al 9 e impasse di cuori, ancora quadri alla Q e secondo impasse, e poi picche alla Q che tiene: siamo a 12.

Nel contempo anche la Turchia fa il suo dovere, rimontando in parte gli inglesi e ricacciandoli a -6 da noi. Il terzo turno ci propone l’Irlanda che galleggia a metà classifica, mentre l’Inghilterra – ormai facciamo la corsa sui figli di Albione, abbandonate ambizioni più prestigiose – ha un match duro con la Svezia. E fortuna che lo perdano larghissimo consentendoci di aumentare il vantaggio, perché il nostro incontro è  francamente disastroso al di là del risultato (perdiamo 44-25): due parziali contrati e trasformati in manche testimoniano di una lucidità smarrita.

Fa male raccontarlo, lo ammetto, anche perché gli sprazzi di bel gioco, ahimé occasionali,  ci riportano alla squadra che pochi giorni or sono volava. Ma questa è un’altra squadra: sicuramente stanca di stanchezza e di tensione, fallosa e imprecisa.

Siamo a +10 sull’Inghilterra, dunque. La Norvegia è largamente fuori portata per noi e probabilmente anche per la Svizzera, forte dei 13 VP di vantaggio. Noi non possiamo in pratica fare meglio del terzo posto, trovandoci a -19 dalla Svizzera; alle nostre spalle l’Inghilterra e poi Israele a -16. Più giù nessuno è tranquillo: sesta è la Svezia a +12 sulla Francia nona, settimo c’è il Belgio (+7) e ottava la Bulgaria, rientrata alla grande dopo un deludente avvio di campionato, ma che ora ha soltanto un punticino sui francesi. Ma si spera anche più giù, perche Polonia, Danimarca e Olanda sono abbastanza vicine da sognare un clamoroso ribaltone all’ultimo turno. E purtroppo proprio la Danimarca del vecchio amico Bilde sarà la nostra ultima avversaria, e sarà contro di loro che dovremo guadagnare i punti necessari alla medaglia, mentre gli inglesi avranno un turno decisamente meno impegnativo contro la Lettonia.

Ancora una giornata positiva per le Ladies che hanno sconfitto Grecia e Belgio assommando quasi 30 VP, e poi erano attese in rama da un match duro con la Polonia indicata all’inizio da molti come favoritissima, in una situazione di classifica estremamente intricata, dove quattro squadre separate da pochissimi VP stanno sprintando per la medaglia di bronzo (Norvegia  e Francia sono imprendibili): Inghilterra, Italia, Turchia e Polonia. Proibito rivangare i VP persi nello sciagurato match con le turche, bisogna guardare avanti, e le nostre ragazze lo hanno fatto bene; a quattro mani dalla fine erano a +12 e saldamente in terza posizione. Come spesso accade la fortuna si accasa volentieri dove vede buon gioco:

2 cuori Pomares in Nord, 2SA per le picche Golin, 4 fiori Splinter con fit massimo, 4 quadri e 4 cuori cuebid, 4SA Assi, 5 fiori 1, 5 quadri la Q di atout. Ora Claudia che ha un inatteso fit quarto decide di dichiarare 5 cuori che mostra Dama di picche e K di cuori, supponendo la sesta di picche alla compagna come è normale in questa sequenza. Cristina evidentemente non può chiamare meno di slam, che come vedete è imperdibile malgrado le atout siano soltanto nove.

Ma all’ultima mano le polacche restituiscono il colpo, chiamando loro sole nel Ladies 3SA (e quasi uniche in tutta Herning).

Pomares 1 fiori, contro di Est, 2 quadri debole con le cuori Golin, 2 cuori riporto di Nord, 2SA della Kazmucha in Est e la Morawska sale fiduciosa a 3SA. A carte viste sarebbe stato meglio per Nord dichiarare la sua 6-5 perché l’unico attacco che batte è picche seguito dal ritorno cuori, che affranca la presa del down prima che la giocante riesca ad affrancare la sua nona a fiori. Cristina, priva di indicazioni, cerca la ripresa alla compagna a quadri, e Kazmucha muove subito fiori dal morto e fa la mano.

il pareggio ci retrocede al quarto posto a meno di 4 VP dall’Inghilterra, e così domani questa squadra nuova di zecca andrà a giocarsi una medaglia, vada come vada, mentre in vetta Norvegia (a +8) e Francia si giocheranno il titolo. La Norvegia è pertanto molto vicina a mettersi al collo ben due medaglie d’oro. Abbiamo due incontri abbordabili (come detto all’inizio Ladies e Mixed hanno ancora due match), contro Islanda e Estonia entrambe fuori dai giochi. Le inglesi invece hanno la Francia subito, e poi Israele che nel Ladies quest’anno non è competitivo. Ma non bisogna dimenticare che dietro, a pochissimi punti incalzano Turchia e Polonia. Uno sprint per cuori forti, ma le nostre signore hanno tutti gli attributi per disputarlo al meglio.

I Senior stavamo facendo il miracolo, perché così sarebbe stato doveroso definire il vederli con una medaglia al collo. Dopo due vittorie contro Portogallo e Scozia, che li avevano portati al quarto posto vicinissimi alla Svezia, erano in vantaggio 20-5 a metà incontro nientemeno che con la capolista Olanda.

Vivaldi apre sfacciatamente di 1SA in Sud e se lo gioca. Prende l’attacco picche per la Q e l’Asso, prova un colpo in bianco a quadri. Ancora picche, ancora quadri in bianco e la difesa ora arriva a 11 prese, che Antonio paga col sorriso sulle labbra perché sull’altra linea si fa un’evidente manche. Che infatti Puglia e Masoero chiamano in poche battute, dopo il passo di Nord (1 fiori – 2SA – 3SA) e mantengono agevolmente.

Eravamo terzi con margine a questo punto, ma qui purtroppo è iniziato un altro incontro, che gli olandesi hanno dominato fino a concludere sul 38-20 per loro. Un paio di errori, il solito pizzico di sfortuna, e siamo scivolati un po’ indietro, esattamente al sesto posto. Molto difficile la rimonta sulla Svezia (+11) e sulla Francia (+8) ma non costa nulla provarci, forti della qualificazione al sicuro, mentre Olanda e Polonia (+7 per i tulipani) si giocheranno domani il titolo. Domani si chiude con la Danimarca, scontro diretto (i danesi sono appena dietro di noi) pieno di reminiscenze negative da sfatare, perché questa è più o meno la stessa squadra che ci eliminò nei quarti a Marrakech per poi andare a vincere il mondiale, mentre qui è stata finora nettamente sotto le attese.

E infine il Mixed. Last but not least, è proprio il caso di dire, perché i nostri eroi nel quarto incontro di giornata sono risaliti sul terzo gradino, ahimé per ora virtuale, del podio, sconfiggendo la Lettonia 33-15 e scavalcando la Svezia rallentata dal bye. Domani sarà però durissima riconfermarci: i due incontri che concluderanno il torneo ci vedranno opposti a Israele, che è primo con 11 VP sulla Francia, e alla Svezia sesta. La squadra dovrà giocare al meglio delle sue possibilità, che sono grandi, per resistere alle inseguitrici, in particolare alla Danimarca che si trova a poco più di 2 VP.

Certo, andare a dormire con quattro qualificate e tutte ancora con possibilità di podio è un risultato che avremmo sottoscritto con gioia alla partenza, pur avendo visto che per alcune di loro le cose potevano andare ancora meglio. Stasera però ci sentiamo autorizzati a vedere il bicchiere mezzo pieno senza alcuna paura di essere accusati di eccessivo ottimismo.

 

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