Recuperi e conferme

di Enrico Guglielmi e Giovanni Donati

Giornata di tre turni, in tutti e tre saremo in rama con una delle nostre rappresentative. Si annuncia quindi una cronaca lunga, e speriamo interessante e piena di soddisfazioni!

Turno 14

Open: Italia-Norvegia
Duboin-Madala e Lauria-Versace

Ladies: Italia-Germania
Aghemo-Buratti e Chavarria-Paoluzi

Seniores: Italia-Egitto
Buratti-Failla e Mina-Pulga

Mixed: Italia-Turchia
Dessì-Cima e Baroni-Gandoglia

Siamo su BBO per l’incontro di cartello che la nazionale Open disputa contro la Norvegia. Anche se Helgemo-Helness non si schierano, quelli che scendono in campo sono comunque quattro giocatori fortissimi e titolati.
In aperta Duboin-Madala N-S contro Aa-Livgard (mi asterrò da battute su appelli e ordini alfabetici, naturalmente); in chiusa Lauria-Versace E-O contro Bakke-Brogeland.
Nelle prime due mani un botta e risposta che ci porta sul 7-6 per noi.

Bakke apre di 2 quadri, che suppongo consista in una multi certamente debole, perché sul contro di Est (che immagino garantisca o almeno suggerisca le cuori) Brogeland si limita a dichiarare 2 picche. Passo, passo, contro di riapertura di Lauria e Brogeland rialza a 3 picche. Passo, passo, ancora 4 fiori di Lauria. Versace a questo punto si ritrova improvvisamente un bellissimo fit e due tagli potenziali e non fa fatica a salire a 5.
Questo è il punto debole della multicolor, la lentezza con cui si innesca il barrage. All’altro tavolo Duboin apre 2 picche e sul contro di Livgard Madala salta a 4 picche. Facendo i tagli nell’ordine giusto si paga 500, ma Est sotto pressione deve chiamarsi 5 fiori in solitaria. Madala contra puntando appunto – oltre che sui suoi valori – sul fatto che la licita sia stata fatta alla cieca: ma Ovest porta le carte del miracolo e la manche si fa.
A entrambi i tavoli si fa poi la surlevée quando Sud non mette l’Asso di atout al primo giro, temendo il K secco al compagno, e sulla lunga di quadri sparisce la picche.

I nostri la fanno breve: Versace apre 2SA e Lauria trasferisce a 3 picche. L’unico modo per battere è attaccare cuori e, in presa con l’Asso di picche, passare il gioco al compagno a quadri per ricevere il taglio. Ma Bakke con A-9 quarti di atout fa indubbiamente fatica a individuare questa strategia.
Livgard è più aggressivo e sceglie una puppet, che inevitabilmente lo porta a giocare le cuori: e qui i tagli sono molto più facili da realizzare. Due down, doppio score per noi.
Tiriamo su altre tredici carte e arriva purtroppo una sberla.
Si gioca 3SA in Ovest; Duboin ha aperto in terza posizione di 1 cuori, mentre dove giocano gli italiani la linea verticale ha taciuto. Giorgino valuta che a cuori le sue intermedie siano troppo fragili per sfondare e che la Q terza di picche nel palo chiamato da Est non sia un valore molto incoraggiante, per cui cerca di affrancare prese a quadri attaccando Asso di quadri e quadri. Il giocante gioca il J di picche dal morto, per la Q di Duboin, che ora vede le nove prese e prova a sfondare cuori; ma è troppo tardi perché il giocante non ha più bisogno della picche per arrivare a 9 e rigioca cuori; se Giorgio avesse giocato altrove, Aa avrebbe affrancato le picche senza cedere cuori.
Certo l’attacco cuori di Bakke non sfonda niente, ma toglie uno dei due preziosi ingressi per fruire delle quadri. Quando Madala muove quadri, Nord entra subito di Asso bloccando il seme e completa il sabotaggio delle comunicazioni giocando piccola cuori per il 9 del morto. Ora i semi rossi sono ko, le picche non si possono affrancare senza cederne due, ma nel frattempo la difesa libera la Q di quadri che è la quinta presa.

Le tre mani successive spostano 1 MP a nostro favore, e siamo quindi sotto 18-8, ma qui inizia la rimonta.
Alla 23 la buona difesa di Madala fa si che il giocante non controlli la 5-0 in atout a 2 cuori: 5 MP per noi. Poi:

Bakke e Brogeland decollano verso lo slam (1 cuori – 2 fiori – 3 picche – 4 fiori), e quando atterrano a 5 fiori è troppo tardi: le prime tre prese le facciamo noi a quadri, taglio compreso, dopodiché la figura di Lauria diventa catturabile ed è tutto di Brogeland. Ma 3SA si stendeva, e (se posso permettermi nei confronti di un campionissimo) dopo aver aperto senza apertura sparare una splinter così al volo mi pare tanto.
Ma i norvegesi sono così: sempre aggressivi, e i risultati (oltre che la classifica attuale) danno loro ragione.
Non sempre, però. Qui Aa in Ovest entra a 2 quadri con una mano di leggerezza impalpabile, immagino per dare l’attacco. Ma i nostri puniscono, e il conto è salato: 4 down fa 800, 13 MP Italia e sorpasso 26-18.
La 25 è un gulasch

A entrambi i tavoli Nord apre 1 cuori, Sud dice 1SA (pur percependo che non si tratti di un contratto ottimale), Ovest contra, Nord dice 2 cuori. Qui le strade divergono, perché Lauria chiude a 3SA (così crede) mentre Livgard contra. Rientriamo nello stesso binario con il 4 quadri di Sud, ma adesso in Ovest Versace dice 5 fiori, mentre Aa contra e in aperta finisce qui: a 4 quadri Agustin paga 800, le cuori del morto gli sono state utili quanto la bicicletta a un pesce.
Il 5 fiori di Alfredo mostra una mano di rever (non ha detto 2 fiori su 1SA), e Lorenzo (che senza sforzo vede di là la corta di cuori), vuole giocare addirittura il grande: che si farebbe pure ma solo giocato da lui, in questa mano incredibile. Quindi un giro di cuebid a livello 5 ma poi la saggezza prevale e ci si ferma a 6.
Brogeland in Sud aveva nel frattempo contrato la cue a 5 quadri: normalmente questo contro su un palo dichiarato in precedenza significa il contrario, e cioè “non ci attaccare”. A questo punto l’attacco cuori dovrebbe essere naturale, quindi il successivo contro che Brogeland dà a 6 fiori suggerisce invece un attacco insolito (Lightner). Bakke pertanto, visto che i semi sono finiti, attacca perplesso ma obbediente a picche e la divisione 3-3 nel seme consente addirittura la surlevée. Scriviamo un numero nuovo sullo score, 1740, e questo produce la meraviglia di 14 MP per noi: match ribaltato in due mani!
Ma in questo scontro indiavolato non c’è più un attimo di respiro, e alla successiva si rifanno sotto i norvegesi
4 cuori da Est previa transfer, l’attacco decide molto in questa mano. Madala attacca fiori, e la mano finisce presto: il giocante indovina le atout lisciando il secondo giro e mantiene.
Brogeland invece attacca picche, e la matassa si ingarbuglia. Ora lo scarto sulla fiori è urgente, quindi sblocco della fiori, quadri all’Asso e Q di fiori. Ma ora si deve rientrare per muovere cuori al J: Lauria gioca il K di quadri, poi picche per la Q di Brogeland che fa tagliare il morto con la Q di quadri. Cuori al J vinto dall’Asso, e sulla quarta quadri Bakke taglia di K assicurando la presa del down al 9 di Brogeland: non possiamo più andare al morto a sorpassarlo. Il guadagno norvegese porta il punteggio sul 40-30 per noi.
Board 27, ce ne riprendiamo subito 10.

Si gioca 4 cuori in Nord su attacco K di quadri. Partiamo con otto facili prese, e se tagliamo una quadri e affranchiamo una fiori siamo a posto. Quindi a entrambi i tavoli si parte con piccola fiori per la Q di Ovest, e il primo problema è risolto; la fiori la affranchiamo.
Aa ora rigioca quadri e risolve anche il secondo problema, cioè il taglio di allungamento, per cui Duboin in scioltezza sblocca le atout, taglia una picche, batte l’ultima atout e forza l’Asso di fiori: dieci prese.
Versace invece rigioca atout, lasciando Bakke al morto. Seconda fiori, Alfredo si tiene stretto l’Asso e lascia che Lauria tagli il J: e ora l’affrancamento della fiori diventa una salita impervia. Naturalmente anche Lorenzo si guarda bene dal dare il taglio a quadri, e rigioca picche. Terza fiori per il 9 di Alfredo che gioca atout. Quarta fiori, Asso di Ovest e taglio. E finalmente Bakke può tagliare una quadri, ma quando presenta la quinta fiori buona ovviamente Versace taglia e lascia con una quadri perdente il giocante. Bella difesa, 10 MP meritati.
Due per noi alla 28, 3 per loro alla 29, e alla 31 chiamiamo manche con poco.

1 quadri – 1 cuori – 1 picche. Il 2 cuori di Lauria è intermedio (con una mano debole avrebbe detto 2 fiori), Versace dice 3 cuori e Lorenzo chiude senza sforzo. L’ottimo attacco impedisce il taglio a fiori: Lauria rigioca ugualmente fiori in bianco, prende Nord che gioca i due giri di atout che gli competono. Ora Lorenzo fa girare il 9 di picche e l’affrancamento del J è la decima presa. Ottimo bridge di tutti.
Segniamo 6 pure alla 32 mantenendo 2 cuori in una sala e 2 picche nell’altra. Finisce 64-33, risultato di valore assoluto non solo in rapporto all’avversario, ma anche e soprattutto considerando il nostro ottimo gioco.

Bene le signore, 44-22 alla Germania che non sta andando molto bene ma è sempre un cliente rognoso. Molto bene i Seniores, che stendono l’Egitto 58-22 e proseguono la rimonta iniziata ieri. Ancora sconfitta la Mixed (41-25 contro la forte Turchia): niente paura perché il fieno in cascina è ancora molto, ma ora la tendenza va invertita.

Turno 15

Open: Italia-India
Duboin-Madala e Lauria-Versace

Ladies: Italia-Svezia
Aghemo-Buratti e Chavarria-Paoluzi

Seniores: Italia-India
Comella-Sabbatini e Buratti-Failla
Mixed: Italia-Singapore
Barono-Gandoglia e Manara-Attanasio

Due match simultanei contro l’India (importantissimo quello dei Seniores, perché l’India è attualmente ottava), ma quello che va sotto i riflettori di Internet è l’incontro delle signore contro la Svezia campione in carica, che al momento si trova sul gradino esattamente sotto di noi (quinte e seste).
In aperta Aghemo-Buratti in N-S contro Bertheau-Larsson; in chiusa Chavarria-Paoluzi in E-O contro Clementsson-Ovelius.
Se il buongiorno si conosce dal mattino stiamo a posto.

3SA in Nord, attacco 4 di cuori, al nostro tavolo il board si decide alla prima carta, quando la Bertheau fa l’impasse al 10 mettendo l’8 e Buratti prende con la sua fragile Q seconda. Da qui è discesa, affranchiamo la quadri e la picche divisa ci porta a nove. Est poi in presa con la Q di quadri torna fiori, Monica Buratti indovina passando il 10 e fa la surlevée.
Più normalmente (il terzo carica!) Chavarria all’altro tavolo mette l’Asso e torna nel seme. Ora Paoluzi naturalmente non continua per non affrancare il 10 e saggiamente cerca il ritorno neutro a picche; in presa con la Q di quadri al terzo giro ripete picche. Ora Clementsson si fa le sue e mette in presa ancora Simonetta a cuori alla carta 11. Ritorno fiori obbligato, ma la giocante sbaglia e mette la Q dal morto: 1 down e i primi 11 MP a noi.
Pari la seconda, alla terza si restituisce:

Le prese di testa sono sufficienti a fare sia 3SA che (affrancando la quadri) 4 picche; non bastano però per fare 5 quadri, che è proprio purtroppo il contratto che, mettendosi ambiziosamente sulla via dello slam, scelgono le due Moniche. Senza attacco cuori o con la lunga di atout nella mano di chi taglia si farebbe anche quello (ammesso che non ci siano promozioni a seguire), ma purtroppo nessuna delle due circostanze si verifica e il contratto cade, mentre le svedesi si fermano sbrigative a 3SA. Pazienza, si torna pari (11-10).
Mano 4 pari a 3 SA, alla 5 è swing:

Le svedesi si fermano a 5 picche e le fanno giuste, le nostre vanno a sei in una sequenza in cui Nord ha mostrato una grande bicolore e ha poi contrato 6 picche con chiaro significato Lightner. Disobbediente, la Ovelius attacca Asso di fiori tagliato: ma poi Simonetta rientra di Asso di cuori e gioca quadri al 10 senza aver battuto prima un colpo di atout. Prende il taglio e sul ritorno cuori taglia basso e subisce il surtaglio.
2 MP per la Svezia alla 6, pari la 7 a 3SA+2, occasione persa da entrambe nella 8 (2 picche + 2). A metà incontro 23-11 per le scandinave.
Alla 9 l’attacco fiori aiuta Monica Buratti che gioca bene e fa la surlevée a 5 quadri contro 3SA giuste, 1 per noi. E da qui in poi l’incontro in pratica si placa: qualche scaramuccia, un punto di qua e uno di là, finisce 28-17 per loro.
Una sconfitta onorevole contro una squadra forte in questa situazione di girone non ci turba affatto; le ragazze hanno giocato bene e mosso la classifica. Bene così, dunque.

La squadra Open ha colto una netta e importantissima vittoria con l’India: 60-13 e rientro nel gruppo delle otto (settimi). Pochi MP concessi, 12 board vinti su 16 significano un incontro giocato mantenendo costante pressione sugli avversari: e gli avversari sotto pressione sbagliano.

Anche i Seniores hanno sconfitto l’India 35-25, e si trattava di un’India ben più competitiva, come mostra la classifica. Curiosamente i risultati delle squadre vicine hanno fatto sì che noi pur vincendo perdessimo una posizione, mentre l’India pur perdendo ne ha guadagnata una, a causa del cedimento della Germania. Ma è un’illusione, perché in realtà siamo a soli 4 VP dall’area qualificazione. Ce la stiamo giocando di nuovo, insomma.

Infine il Mixed Team che contro Singapore ha raccolto forse meno di quanto sperasse, con la vittoria per 52-34. Ma la classifica ha ripreso a muoversi, il vantaggio sul nono posto è assolutamente confortevole, manca un incontro di meno, e ora abbiamo una seconda occasione con la Giordania (che però ha asfaltato la Romania qualche giorno fa, occhio).

Turno 16

Open: Italia-Uruguay
Hugony-Vinci e Lauria-Versace

Ladies: Italia-Emirati Arabi
Aghemo-Buratti e Chavarria-Paoluzi

Seniores: Italia-USA 2
Mina-Pulga e Comell-Sabbatini

Mixed: Italia-Giordania
Cima-Dessì e Manara-Attanasio

Tre incontri, diciamo, abbordabili; il quarto, che contempleremo sui monitor di BBO, oppone la squadra Seniores a USA2. Di nuovo, come con l’India, uno scontro diretto in cui i punti valgono doppio: USA 2 è nona, due posizioni e tre VP davanti a noi.
Abbiamo in pista Mina-Pulga E-O in aperta contro Morse e Raja (abbrevio il suo nome per ovvie necessità ortografiche), mentre in chiusa Comella-Sabbatini fronteggiano Bramley-Woolsey.
Dopo tre mani siamo 3-2 per noi, ma alla quarta andiamo sotto.

Primo di mano in zona, a me non sembra bridge aprire 4 picche. Ma naturalmente sappiamo che si tratta di campioni laureati e che al tavolo le vibrazioni sono diverse, e tutti noi facciamo scelte a caldo che magari in una situazione asettica modificheremmo, e non sempre in meglio. Sta di fatto che in questa mano, in cui il partner è bianco, 4 picche (che pure pagherebbe da 500 a 800) funziona meravigliosamente per mandare in orbita Comella e Sabbatini: Comella contra, Sabbatini dice 5 fiori, 5 quadri Amedeo, inevitabilmente 6 quadri Stefano che ha parlato obbligato ma ha tutte le cuebid e il J terzo di fit. E fin qui, la mano parrebbe fattibile: ma poi, se la mano che si mette sui libri per spiegare l’utilità del contro Lightner la vanno a dare a un giornalista con 120 anni di esperienza come Kit Woolsey, allora non vale. Cuori taglio, la difesa incassa le prime due e poi rientra negli spogliatoi.
Altro tavolo, come mi aspettavo Mina apre 1 picche ma malgrado tutta la prateria a disposizione, gli americani stoppano a 5 quadri; l’attacco è picche e le dodici prese arrivano. 15-3 per USA 2.
Alla mano 6 dovete attaccare contro 4 cuori con
K 5 2 – 10 5 3 A Q 7 6 5 3 2

Sull’apertura di 1 cuori avete detto 2 fiori, il terzo di mano ha licitato 3 fiori dando buon fit a cuori e l’apertore ha chiuso a manche. Che fate?
L’attacco di Asso di fiori è giusto se il partner taglia, è probabilmente neutro se il K di fiori è al morto, è nefasto se è in mano non secco. Si tratta di vedere se il partner per sistema su 3 fiori avrebbe contrato con il K: questo accordo modifica le chances in modo radicale. Sta di fatto che in questa mano l’attacco di Asso di Comella regala il K e il contratto, mentre purtroppo Morse attacca quadri e il partner prende di Asso e traversa la fiori in modo micidiale. Siamo sotto 27 a 3, che diventa 29 a 3 al board 23. Ma dimezziamo al board successivo:

Di nuovo la questione delle vibrazioni: per fare questo 3SA bisogna incassare quattro prese di quadri, e il modo migliore è l’impasse che porta a casa il suo bravo 50 %. La faccenda delle picche non sposta più di tanto, mi pare, perché comunque se paghiamo due quadri le chances residue sono marginali, che le picche vengano o no incassate: e quindi tanto vale giocarsi il palo al meglio. Quadri al K in questa mano mi sembra una stravaganza. Pulga dice che l’americano lo ha guardato in faccia e ha deciso che la Q l’avrebbe messa, quindi non ce l’aveva.
E poi, se ci sono vibrazioni da cogliere al tavolo non credo che Comella sia secondo a nessuno, e se lui fa girare il J di quadri è meglio credergli. Morse invece va sotto chance passando il K e non recupera più. Recuperiamo invece noi 11 MP; e al board dopo azzeriamo addirittura lo svantaggio.

A 3SA manca una presa, ma gioca Comella (che in Nord aveva aperto di 1 fiori) e quindi meglio aspettare il risultato finale. Attacca Bramley in Est a fiori, il J del morto tiene e il K di quadri svela la cattiva divisione. Quindi impasse al 10, e a questo punto Amedeo, alla ricerca di un’invenzione, gioca picche all’8: e Woolsey liscia, primo miracolo. Ora bisogna cedere la quadri a Ovest (il 7 tiene), ma Woolsey, che evidentemente fatica a ricostruire la mano del giocante perché non può immaginare l’ottava di fiori al compagno, incomincia a sospettare che la mossa di picche sia un bidone, e rigioca picche lui. La Q tiene e siamo a nove; le quattro cuori gli americani le incasseranno la prossima volta.
Per non parlare di quello che succede in sala aperta, dove Morse non apre e lo fa Raja di 1 quadri. 3 quadri Morse e ora Pulga, che poverino ha solo l’ottava di fiori e un Asso a lato, si permette di dire 4 fiori. Passo, passo, contro di Morse, Raja tiene e più di tre prese non c’è verso di fare per la difesa. 14 MP sulla nostra colonna.
Alla 26 e alla 27 ci scambiamo due colpetti da 6 MP, tanto per gradire. La 28 è comica, perché Raja si distra e e sullapertura di Morse passa con 10. Mina ignaro riapre di contro, Morse dice 2 picche e Raja salta all’altro estremo e spara 3SA. Non si fa nulla (era meglio 1 picche) ma a 4 picche si va un down in più che a 3SA e perdiamo 3. La 29 invece ci costa più salata:

Pulga apre 1 fiori, Mina 1 picche, entra Nord a 2 quadri e ora le carte di Ruggero valgono molto più dei 12 punti onori che conta, per cui salta a 3 picche. 4 quadri di Sud e Mina fa la cuebid a 4 cuori. Mettetevi nei panni di Pulga: come si fa a non superare? Ruggero dice 5 quadri, e Aldo che non ha niente da dire si ferma a 5 picche. Purtroppo Mina batte il pezzo sbagliato e paga la Q terza, oltre a due Assi mancanti: ma per il povero Pulga, rivalutare una mano che aveva chicane nel seme in cui gli avversari avevano competuto a livello 4, e trovare al compagno A-K proprio lì è stato un pesce d’aprile poco gradito. Comunque vanno a 5 anche gli americani ma indovinano le atout, 13 per loro.
Ricuperiamo 4 alla penultima, e perdiamo 2 all’ultima in una mano che spinge di nuovo all’esagerazione:

Gli americani giocano 6 cuori e pagano una cuori e una picche, noi ci libriamo a 7 picche! Purtroppo la giocata corretta a picche prevede di pagare la Q, prendiamo il taglio a quadri sul ritorno ed ecco da dove vengono i 2 MP.

Perdiamo quindi 53-39, sconfitta tutto sommato accettabile in un incontro che ha spostato molto, ma che in questo momento ci riporta a più di 10 VP dall’ottava posizione occupata ora proprio dai nostri avversari odierni. Siamo undicesimi, davanti a noi ci sono anche India e Argentina. Bisogna non sbagliare più nulla, negli ultimi due giorni di gara, se si vuole rientrare fra gli eletti.
Alzando lo sguardo, tre squadre hanno preso un vantaggio ormai incolmabile: USA 1, Polonia e Danimarca. Alle loro spalle nessuno può stare tranquillo, a partire dalla Francia quarta ma con meno di 20 VP sulla nona. Cinque poltrone ancora da assegnare.

Nell’Open i nostri hanno sfruttato al meglio il jolly che ci assegnava il calendario. Dopo sei mani incerte (l’Uruguay era in vantaggio di 4) nelle ultime dieci abbiamo marcato praticamente solo noi. Il risultato finale di 65-15, quasi un cappotto, conclude nel modo giusto una giornata trionfale, iniziata con il Ko inflitto alla Norvegia, e conclusa con altre due vittorie schiaccianti. Il tutto ci stabilizza in settima posizione, mentre il vantaggio sulla nona sale per la prima volta sopra i 10 VP. Ovviamente è ancora tutto in gioco, perché fuori dal lotto ci sono clienti che scalpitano per rientrarci come Israele (nono), Danimarca (decima) e Svezia (undicesima). Ma insomma, meglio essere davanti che dietro, avrebbe detto monsieur de la Palice.
Ancora più davanti troviamo per la prima volta la Svizzera al comando, seguita da USA 2 e Olanda, ormai tranquille. Dal quarto posto in poi (Inghilterra) si lotterà fino alla fine.

La monetizzazione non è invece riuscita alle Ladies, che hanno sconfitto soltanto di misura gli Emirati Arabi (43-38). La posizione di classifica rimane confortevole (quinte con 20 VP sulla nona che è la Francia) e la giornata va considerata complessivamente positiva, nell’ottica di una posizione che va conservata e consolidata. Tre squadre staccatissime anche qui, Polonia, Inghilterra e Danimarca; poi Turchia e appunto Italia.

Nel Mixed Teams non abbiamo sfruttato completamente il turno favorevole; la vittoria contro la Giordania (40-19) serve comunque a riprendere quota e a riportarsi al secondo posto, con un vantaggio confortevole sulla nona, la Croazia stasera euforica (stanno cenando qui di fianco a noi) per aver spezzato le reni al Guatemala. Francia in vetta con buon vantaggio, poi noi e la Romania, e subito dopo USA 1 e Polonia; le altre staccate.

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Viale dei Gladiatori, 2 00135 Roma
Stadio Olimpico – Tribuna Tevere
Ingresso 30 – Stanza 217